Se la Comunità Europea avesse interpellato una bocciofila di paese, in luogo del Governo Italiano, allo scopo di individuare manovre correttive per la finanza pubblica avrebbe probabilmente ricevuto proposte più concrete di quelle che quotidianamente, da circa un mese, si accavallano nei bollettini governativi regolarmente rimessi in discussione dai dispacci delle sedi di partito. Peggio, dalle segreterie personali dei diversi ministri che a diverso titolo partecipano questa cosa curiosa che ci ostiniamo a chiamare Governo.
Non un'idea. Tante proposte, eguali e contrarie, in cui appare netta solamente una cosa: non esiste una strategia, non un piano, non un indirizzo. L'abbronzatissimo Calderoli nega quel che afferma Maroni che a sua volta rigetta le ipotesi di Bossi regolarmente impegnato a smentire Berlusconi che tenta in ogni modo di contenere Tremonti che ce l'ha con Brunetta che non sopporta Sacconi. Tutti parlano a nuora (Alfano, già democristiano siciliano di scuola limiana, sic !) perché suocera (Berlusconi, tessera P2, sob !) intenda. Draghi tace, Napolitano auspica, l'Europa attende, il Vaticano esorta, ma nella bocciofila di strapaese - colpita dal sole d'agosto e inondata da fiumi di barbera - ognuno parla, urla e grida con l'unico intento di far sentire la propria voce, con un tono più alto degli altri.
Un effetto, però, è stato raggiunto : mettere tutti, ma proprio tutti (persino la UIL !) d'accordo contro questo club di arruffapopoli, smargiassi , incompetenti e inconcludenti personaggi che compongono una cosa che ancora ci ostiniamo a chiamare Governo
Nessun commento:
Posta un commento