mercoledì 7 settembre 2011

LA GATTA FRETTOLOSA E I GATTINI CIECHI

 

Se mezzo continente è in sofferenza il problema va ricercato nella struttura dell'UE, senza accusare i singoli Stati membri.

Il proverbio è antico, il senso è comune: le cose fatte di corsa vengono male. Il governicchio italico propone l'aumento dell'IVA per diversi generi, tra i quali abbigliamento e automobili, due categorie di prodotti che non si vendono, che da anni sono in iper-sofferenza, con crolli di vendita più simili alle rapide del Colorado che a trend periodici. Facile immaginare che il provvedimento normativo porterà ad un'ulteriore contrazione dei consumi  invece dell'auspicato incremento erariale. Ma il governicchio italico ha mani e piedi legati, non disponendo ormai più della necessaria autonomia decisionale statuale, sottratta ormai da anni  col trasferimento delle scelte di politica economica da Roma a Bruxelles.

Le borse europee crollano di lunedì, perdono il martedì, rimbalzano leggermente il mercoledì e la stampa ufficiale esalta i rimbalzi tecnici, quasi fossero ascese verticali. Tutti cercano un colpevole e gli  indici accusatori puntano verso l'Italia, ma a ben guardare il possibile default non riguarda l'Italia, riguarda e interessa l'intera Europa.  Se la falla fosse italiana sarebbe la Borsa di Milano ad andare male, invece Francoforte va pure peggio.

L'elemento critico non è la stabilità di questo o quel paese, ma la struttura dell'Unione Europea intesa come meccanismo economico e finanziario. E' l'Europa che non funziona, non la Grecia, la Spagna, l'Irlanda o l'Italia. Se metà continente è in sofferenza la natura del problema va cercata a monte (se tutta la classe non va bene in matematica, forse il docente dovrebbe cambiare modalità di insegnamento).

Se l'intero sistema del credito vacilla non è colpa del solito governicchio italico, ma il vero malato è il sistema finanziario, quello che ha sostituito la normale e sana economia produttiva concorrenziale e che, per interessi incrociati, tiene in scacco i governicchi di tutta Europa, palesemente impotenti davanti ai rispettivi creditori (merchant bank, fondi sovrani, istituti finanziari, agenzie di rating).

Non potendo e non volendo affrontare il toro per le corna, non potendo o non volendo liberarsi di BCE e FMI, i governicchi ricorrono ad espedienti da quattro soldi, buoni per essere sbandierati come soluzioni salvifiche e in realtà utili solo per moderare l'accanimento speculativo sugli interessi finanziari del debito pubblico. Ai benefici effetti dei provvedimenti adottati non crede nessuno, però va bene che la stampa diffonda l'idea che "stiamo lavorando per voi".

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