mercoledì 17 febbraio 2010

ERRORI MEDIATICI

La TV immagina di interpretare, quando non anticipare, i gusti del proprio pubblico.Il "potere" che governa le reti televisive immagina, a sua volta, che il pubblico bischero segua pedissequamente il verbo mediatico.Così, per fortuna, non è.Durante il "milionario" l'immarcescibile Scotti domanda quante squadre compongono il campionato di serie A: né il concorrente né il pubblico sanno rispondere.Scotti si sorprende, ma la realtà dei fatti è che al grande pubblico del Calcio non interessa più di tanto.Ore e ore di trasmissioni, commenti e analisi riguardano, parlo di calcio, un'esigua platea e i reali interessi economici delle presidenze dei club.Lo stesso si può dire delle gare di Formula Uno, trasmissioni sempre adatte per una siesta pomeridiana.Insomma, esiste uno scollamento tra le "proposte" televisive e gli "interessi" del pubblico.La "targettizzazione" della gnocca, per esempio, è sconcertante.Rai Uno, convinta di avere un pubblico di camionisti cerebrolesi, perpetua l'immagine di femmina esuberante mandando in onda una Valeria Marini che dopo anni di tentativi dimostra di non avere alcun talento artistico, satura l'etere con un abbronzatissimo conduttore, rievoca mummie canore grazie a Pupo, gioca con i pacchi sostenuta da un conduttore che vorebbe sembrare un simpatico vicino di casa, senza riuscirci.Rai Tre manda in onda un'estetica assente, per non dire un'anti-estetica, condita da tentativi di simpatia (simil satira, mono tematica) non sempre azzeccati e alla lunga davvero stucchevoli.Mediaset propone a un pubblico pensionato canoni di virilità e di sensualità adatti ai quindicenni.Tutti fingono di ignorare che al pubblico interessano i contenuti (vedi il successo delle trasmissioni di informazione) e non le "patate" bollenti o i tronisti.La TV esprime solo se stessa, e non sembra più in grado né di intercettare né tantomeno di comprendere i gusti e la sensibilità del suo pubblico.L'insistenza sui corpi rifatti, sulla perfezione (immaginaria) di un modello estetico dove la mente ricopre un ruolo secondario rispetto alle tette ha decisamente stufato.L'insistenza sul giovanilismo verso un pubblico mediamente over 50, produce effetti boomerang di disaffezione.L'insistenza su target di ragazzine e ragazzini, che non guardano la tv ma chattano su face-book, è risibile.L'insistenza su Morgan sì o Morgan no produce un'irresistibile tentazione di rigetto di Sanremo e delle formosità non sembre gradevoli della sua conduttrice.Il criterio per cui "nazional-popolare" debba essere anche idiota e grasso andrebbe rivisto dai vertici delle tv generaliste.Il pubblico è stufo di essere considerato idiota.Se paga il canone lo fa per paura della legge, non per convizione.E, per quanto ne so, ha una gran voglia di smettere. Gilberto Borzini

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