mercoledì 17 febbraio 2010

LA SINDROME DI CINCINNATO

In Giappone, dove l'occidente ha trovato la sua espressione più parossistica, molti giovani tornano al lavoro della terra, riscoprono lo scintoismo, i canoni dei samurai e la fede nell'imperatore.In Svizzera, paradigma del capitalismo bancario, l'esercito marcia allegramente verso la disfatta economica, senza benzina e senza pneumatici di ricambio per i propri mezzi.Il "sistema" occidentale nel suo complesso sta subendo una profonda revisione, negli atteggiamenti e nei comportamenti, quasi come si fosse in corso una rivoluzione culturale strisciante, di base e non imposta dal vertice.Il "ritorno alle origini", ad un sistema di scambio per necessità e non per diletto è un po' meno intenso in Italia, paese "forte" di un mercato giovanile che, in assenza di un sostrato culturale significativo, continua a essere preda della pubblicità, della moda e della televisione.Fino a quando non avrà più in tasca le risorse sufficienti per acquistare una valanga di prodotti inutili.Il ritorno alla terra, la sindrome di Cincinnato, è probabilmente il momento più alto e significativo del ripudio di un modello economico e sociale che negli utlimi sessanta anni ha portato, a fianco di un apparente benessere materiale, indebitamento economico, depressione culturale, disaffezione sociale e incomprensione valoriale.Non si tratta di un nuovo movimento come furono quello degli Hippies (edonista) o l'antitetico degli Yuppies (materialista) ma di una nuova cultura capace di sovrapporre e rendere complementari la cultura tradizionale con modelli efficienti di produzione di beni reali, primari e necessari.Viva Cincinnato ! Gilberto Borzini

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