lunedì 4 gennaio 2010
AL QAEDA E I "BRAVI RAGAZZI"
Finalmente una buona notizia per l'Italia: il nostro prodotto di maggiore esportazione, cosa nostra, è senza dubbio più bravo di quei pasticcioni di Al Qaeda.I "bravi ragazzi" partiti con valigie di cartone da una Sicilia desolata di povertà hanno costruito imperi finanziari, mentre i fanatici binladeniani hanno fatto un gran casino.L'ultimo caso di tentativo di strage aerea assomiglia a un film di Totò, con un attentatore imbranato che riesce solo a farsi male, servizi di sicurezza disattenti, procedure di sicurezza vaghe e inappropriate.I nostri bravi ragazzi hanno giocato diversamente le loro carte.Arrivati negli USA e trattati come animali hanno prima lavorato bene sfruttando il proibizionismo, poi investito nel gioco d'azzardo a Las Vegas, sapientemente manovrato il sindacato dei trasportatori, truccato tutti gli incontri di box con relative scommesse, investito a Hollywood e in mezzo secolo di incessante attività hanno conquistato il Potere che conta, ovvero i soldi, negli USA.Frutto anche di un'accorta tattica di eiminazione diretta degli avversari, o di chi volesse contrapporsi ai loro interessi, i picciotti non hanno praticato attentati massivi, ma eliminato i nemici direttamente.Diversa la tattica dei binladeniani, che puntano tutto su atti impressionanti che hanno per unico risultato rafforzare (e fare arrabbiare di brutto) gli avversari.Mentre la mafia costruiva imperi economici e finanziari, Al Qaeda dilapida risorse.Mentre i mafiosi si davano una ripulita, diventando onesti imprenditori, gli attentatori sparsi di Al Qaeda sono sempre costretti a giocare a nascondersi.Insomma, il confronto tra modelli di presa del potere finisce con un punteggio tennistico a favore della Mafia, dei "bravi ragazzi".La tattica di Al Qaeda è semplicemente stravagante, improvvisata, inutile e non raggiungerà mai il suo obiettivo.E' solo questione di tempo, e svanirà come un cattivo odore in una giornata di vento.
Gilberto Borzini
tel. cell 3293081356
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