venerdì 23 aprile 2010

L'INTERPRETAZIONE DELLA DEMOCRAZIA

Recentemente ho dato ai miei discenti un esercizio da sviluppare, un esercizio semplice basato sulla divisione in due gruppi che si dovevano confrontare su un tema. I discenti hanno autonomamente stabilito che il confronto competitivo non era di loro gradimento e hanno presentato un esercizio collettivo. Fin qui il fatto. Passiamo al commento. Il relativismo politico, che tende a porre sullo stesso piano qualitativo, gerarchico e meritocratico, le espressioni della maggioranza e tutte le variabili espressive di qualsiasi minoranza, ha condotto il sistema ad un blocco della democrazia, ad uno stallo del potere decisionale. In democrazia dovrebbe infatti valere la regola per cui chi dispone del 50%+1 dei voti, dopo avere ascoltato le opinioni del 50%-1, ha facoltà di decidere e il 100% si adegua alla decisione assunta dalla maggioranza. In Italia anche se il 65% ha potere decisionale basta un 2% che si mette di traverso per bloccare ogni decisione, come appare chiaro nei casi della TAV o degli impianti di smaltimento rifiuti o nelle decisioni relative alla produzione energetica. Il relativismo è, a sua volta, figlio primogenito della critica all'autorità, che ha posto in discussione ogni autorità comunque costituita, dalla figura parentale in poi. Per cui oggi osserviamo famiglie che pongono al centro delle loro azioni i desiderata dei marmocchi, professori soggetti ad azioni di bullismo, gentori che difendono i bulli, allievi che decidono arbitrariamente ciò che a loro pare più utile indipendentemente dai percorsi didattici. Questa situazione non è "anarchica", ma semplicemente caotica. L'anarchia è il massimo esempio di responsabilità individuale che diventa autogoverno collettivo che non ha bisogno di un governo superiore, mentre il caos non conduce ad alcun risultato, non ha un fine da raggiungere. La democrazia ha bisogno del principio di autorità. L'interpretazione individuale e opportunistica della democrazia è una metastasi della società. Gilberto Borzini

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