venerdì 9 aprile 2010

MEMORANDUM PER LE PROSSIME ELEZIONI

Al PD si offre la possibilità di invertire la rotta e di portare il Paese fuori dal berlusconismo. Come? Seguendo pochi e precisi passaggi: 1) Ignorare il "problema" Berlusconi (status giudiziario e conflitto di interessi): se gli elettori vivono ogni elezione come un referendum pro o contro il premier questi viene sostenuto. Le scelte vanno fatte sui programmi e sui progetti. Inseguire il "problema B." fa gioco a B. e all' IDV, non al Paese. 2) Definire programmi e progetti strategici di rinnovamento istituzionale e rilancio economico: prendere spunto dal Labourismo inglese (Blair), dal socialismo spagnolo (Zapatero), così come dai Democratici americani (Obama) dimenticando Marx, Lenin & Co. le cui categorie economiche sono decisamente superate. In sostanza definire un Partito Socialista lasciando perdere gli estremismi. 3) Parlare agli individui e non alle categorie storiche, superate dall'economia reale: la scomparsa del ceto medio, le nuove professioni, il cambiamento del sistema produttivo, la trasformazione della famiglia, sono elementi non secondari. Le "masse" di Marx non sono più presenti. 4) Dare voce, spazio e potere a persone come Massimo Cacciari, Sergio Chiamparino, Matteo Renzi, Debora Serracchiani, Enrico Letta e Nichi Vendola: persone che sanno individuare gli obiettivi, parlare al cuore degli elettori, ottenere la fiducia e proporre un sogno. 5) Fare piazza pulita dei "potentati" locali, principali responsabili dell'attuale arretramento culturale, progettuale e elettorale del PD. 6) Togliere dagli schermi televisivi i volti più arroganti, saccenti, elitari (D'Alema, Turco, Bindi, Visco, Bresso tanto per non sbagliare) Il tutto va fatto con cortese urgenza: l'esordio leghista in Piemonte, con il diniego della pillola RU, fa presagire che non passeranno molti mesi perchè in Piemonte l'esigua maggioranza venga fatta a pezzi, così come in Lazio è improbabile che l'ancor più risicata maggioranza possa reggere l'urto di una revisione alle politiche sulla sanità Gilberto Borzini

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