martedì 20 aprile 2010
UN'AZIENDA CURIOSA
Immaginate di essere azionisti di una grande azienda e, come tali, di essere abituati a "delegare" una persona di vostra fiducia a partecipare all'assemblea degli azionisti.
Immaginate che, a un certo punto, non vi sia più consentito di delegare una persona di vostra fiducia ma possiate solamente scegliere se votare a favore dell'attuale consiglio d'amministrazione, tenendo presente che il vostro delegato sarà scelto dallo stesso consiglio d'amministrazione, o dall'amministratore delegato in persona.
La cosa, probabilmente, potrebbe preoccuparvi.
Immaginate poi che insistenti, ricorrenti voci, affermino che i vostri rappresentanti vengono associati a vari tipi di reati (falso in bilancio, evasione fiscale, esportazione di capitali, corruzione, riciclaggio di proventi mafiosi): è indubbio che la vostra preoccupazione salirebbe in maniera significativa.
Nell'azienda i sindaci revisori cercano di fare chiarezza sui troppi "rumors e boatos" che circolano, ma l'amministratore delegato strepita che i revisori dei conti sono una banda di rivoluzionari, e cerca di cambiare le regole che determinano l'azione dei sindaci revisori, inserendo anche una regoletta per cui né il presidente della società, né l'amministratore delegato o i membri del CDA possono essere criticati durante il loro mandato.
La vostra azienda, di cui siete azionisti, sta per essere smembrata in una ventina di aziende autonome (unità locali) dove i rispettivi consigli d'amministrazione vengono nominati dagli azionisti: in quattro o cinque aziende locali è però fortissimo il sospetto che i voti vengano raccolti attraverso sistemi particolari chiamati "voto di scambio", "favori", "pressioni", "minacce", "collusioni", il che fa pensare che quelle aziende porteranno al vertice personaggi intimamente legati ai "rumors e boatos" di cui sopra.
L'assemblea dei delegati verrà cambiata, così da dare ai nuovi amministratori locali maggior peso e forza, riunendoli tutti in una speciale nuova assemblea dove potranno decidere come spartirsi i dividendi che a voi (azionisti di base) da anni non vengono distribuiti.
Per finire l'amministratore delegato medita di prendere il posto del Presidente e di nominare direttamente un Amministratore delegato che, così eletto, abbia una ben scarsa autonomia.
Credo proprio che a questo punto fareste di tutto per liberarvi del vostro pacchetto azionario o, non potendolo fare, cerchereste tutte le possibili azioni di protesta da mettere in campo contro l'amministratore delegato e la sua cricca di consiglieri, cricca nella quale sono entrati a far parte, al posto di celebri professionisti, nani (uno) e ballerine (svariate).
E la vostra preoccupazione, come la mia, salirebbe alle stelle.
Gilberto Borzini
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