mercoledì 16 febbraio 2011

BANCHE, PUBBLICITA' e MUTUO SOCORSO

Da qualche mese il pubblico televisivo viene martellato da campagne pubblicitarie bancarie.
Ci sono banche che ballano e cantano, banche con le mucche che vanno a tavola, banche strozzine che sorridono alle associazioni,  banche che implorano di togliere i soldi dal materasso e portarli ai loro sportelli.
Offrono più o meno le stesse cose, cercano di sedurre attraverso la sorpresa, ma esprimono un dato preoccupante.
Le banche sono senza soldi.
Quando una banca del gruppo Mediobanca (la banca dei banchieri, per intenderci) propone al mercato di togliere i soldi dai nascondigli domestici per portarli ai loro sportelli significa che il circuito internazionale delle banche non fa più credito.
Quando ogni banca propone un tasso attivo superiore di 25 punti base rispetto al ribor trimestrale c'è da domandarsi perchè. Perchè fare qualcosa che non è conveniente ? Semplice: il denaro al tasso di riferimento non viene più concesso, quindi si cercano altre fonti.
Obiettivo delle banche è pagare poco i fornitori di denaro (materia prima) e vendere a carissimo prezzo la meteria prima.
Il valore aggiunto non c'è, non c'è un processo produttivo che cambia il denaro in qualcosa d'altro.
Non entra ferro vecchio e esce automobile, per dire.
Entra denaro, esce denaro. Manca il processo di trasformazione che di per sé giustificherebbe un prezzo diverso, una diversa condizione di vendita.
Cambia la "titolarità" e questo trasferimento produce un sovrapprezzo inaccettabile.
L'occasione sarebbe quindi ghiotta per rimettere in circolo il Mutuo Soccorso, ovvero un circuito disintermediato di micro credito, basato sull'onore del debitore, sulla partecipazione del Mutuo Soccorso alla nuova impresa anziché sull'interesse creditizio, sulla fiducia e non sulle ipoteche.
Segnali così, però, non se ne vedono, anzi al contrario riesplodono futures, warrants, speculazioni e derivati.
E le banche cercano di intortare il pubblico danzando, saltando, cantando e invitando bovini al desco familiare.
Robb de matt !
 

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