martedì 22 febbraio 2011

APOCALYPSE ?

Non credo si tratti dall'arrivo dell'apocalisse, anche se manca poco al 21 dicembre 2012 e se siamo nella zona cesarini del "mille e non più mille" iniziando a contare dalla data di crocefissione di Gesù.
L'apocalisse di Giovanni se la prendeva in particolar modo con Roma, la grande prostituta, obiettivo principe dell'ira divina. La città non ha cambiato molto le proprie abitudini e il Vaticano non sembra prestare troppa attenzione alla dannazione giovannea.
Però siamo sicuramente alle soglie di un mutamento epocale.
Molti, io compreso, si domandano "chi ci sia dietro" ai grandi sommovimenti medio orientali e nord africani che segnano queste giornate convulse.
Certo non sembra per nulla casuale che i moti popolari coinvolgano Nazioni che controllano geograficamente il Mediterraneo (per il quale transitano oggi il 18% di tutti gli scambi commerciali mondiali, oltre a gasdotti e oleodotti essenziali per la sopravvivenza europea), il canale di Suez (Egitto a nord, Yemen e  Djibuti a sud), lo stretto di Ormuz (El Baharain): in sostanza chi controllerà questi Paesi  avrà il Potere di scegliere quali merci far passare, quali petroliere far transitare, quanta energia commerciare. Un Potere assoluto.
I Greci mossero guerra a Troia con la scusa di Elena. Ma Troia controllava lo stretto dei Dardanelli e praticava la pirateria a svantaggio del commercio greco. Elena fu il pretesto.
Le crociate avvennero per conquistare i porti e le vie del commercio con le Indie. Venezia e Genova, repubbliche marinare, disponevano di interi propri quartieri a Costantinopoli e svariate isole nel mediterraneo orientale, per tutelare i propri commerci. Venezia, grazie a quella forza, mantenne l'indipendenza dal 1200 al 1815. Mille bergamaschi traghettarono da Genova a Marsala con l'appoggio della marina inglese
Note a margine ? No, per nulla: chi controlla i punti di transito del commercio controlla il Potere economico, e come recitano i manuali di strategia militare, i Continenti si controllano dal mare.
Ovvio quindi che i "movimenti popolari" attualmente in atto hanno una regia, così come la ebbero i moti di Solidarnosc che provocarono l'effetto domino negli stati del Patto di Varsavia nel 1989.
La novità di queste ore è che per Suez transitano vascelli militari iraniani e, mi sia consentito, questa non è affatto una buona notizia.
L'Iran, recentemente approdato al grado di potenza nucleare, è diventato in quanto tale "inattaccabile", con il supporto tecnologico dela Russia.
La Russia è leader mondiale di materie prime e negli ultimi dieci anni ha accumulato fantastiliardi esportando gas e petrolio.
Potrebbe essere la Russia il grande burattinaio ? Potrebbe.
La Cina ha immensi interessi in Africa ed è il maggiore esportatore di prodotti industriali del mondo.
Potrebbe essere la CIna il grande burattinaio ? Potrebbe.
Gli USA si sono visti ridurre il dominio incontrastato delle 7 sorelle del greggio da quando Russia, Algeria, Libia e Kazakhistan hanno deciso di fare da sole.
Potrebbe essere Washington il grande burattinaio ? Potrebbe.
I tre Super Potenti hanno ottimi motivi per puntare ad un nuovo assetto geo-politico degli snodi strategici del commercio.
Potrebbe essere un informale G3 il grande burattinaio ? Potrebbe.
Il fatto che nè l'MI 5, il servizio segreto inglese, né il Mossad, potentissima organizzazione israeliana, nè i francesi (che pure qualche interesse nel maghreb ce l'hanno) abbiamo fin qui detto "bah" suggerirebbe questa possibilità.
Nel putiferio attuale, nella ridda di voci e nei clamori forse, in effetti, dovremmo prestare più attenzione ai silenzi che alle grida.
Nessuno dei più celebrati servizi di intelligence occidentali, e mettiamoci anche gli eredi del KGB, aveva avuto sentore di quanto stava per accadere in Nord Africa ? Possibile ?
Davvero si vuol far credere che tribù carovaniere berbere e modestissimi sottoproletari arabi si collegassero su "twitter" per ordire un movimento popolare capace di detronizzare Ben Ali, Mubarak e (forse) Gheddafi trovando il consenso dei rispettivi eserciti, il tutto nel giro di un mese ?
Ma dai... Ma per favore...!
Sorprende anche la cautela con cui Washington, Londra, Tel Aviv, Parigi, Mosca e Pechino hanno reagito agli avvenimenti.
Troppa diplomazia, troppa cautela, troppa condiscendenza, troppa non-chalance per essere vera sorpresa.
Chi rimane col cerino in mano è, al solito, Cenerentola Europa.
La "riorganizzazione" del mondo avviene alle porte di casa nostra lasciandoci probabilmente due scomode eredità.
La prima riguarda l'aumento della bolletta energetica, con previsioni di assestamento del greggio a 120 dollari al barile.
La seconda è la gestione delle ondate migratorie che potremmo dovere affrontare, rendendo più opportuno e conveniente investire pesantemente nella industrializzazione del nord Africa, per quanto ne derivi una ulteriore riduzione del lavoro in casa nostra e un immenso punto di domanda nella gestione del welfare nostrano.
Ma questo è l'immediato futuro, ed è molto incerto, proprio perchè incerto è il burattinaio del presente.
Se poi il grande burattinaio fosse l'estremismo Sciita con El Qaeda, allora dovremmo dare ragione a Giovanni dell'Apocalisse e ai Maya.
Ma si sa che le profezie non sono molto affidabili. O almeno lo spero !
 

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