giovedì 17 marzo 2011

LUPUS IN FABULA

Da quando sono scomparse le favole il mondo si è andato incrinando. Una slavina morale, che si è trasformata in valanga dell'etica individuale, dell'economia, della finanza, dell'ambiente. Le favole avevano un fondo di essenzialità, una capacità metaforica che evidentemente altri modelli educativi non hanno. Insegnavano a ragionare, ad acquisire principi etici, ad evitare i pericoli soprattutto nella fase adolescenziale. Prendiamo Biancaneve. Bellissima bambina, gioia del reame (la famiglia) sta per diventare adolescente. L'adolescenza è quell'età in cui un meraviglioso cucciolo diventa improvvisamente  uno stupido, ostile e aggressivo alieno. Detta, e non a torto, "età della stupidera" , è un tremendo mix di ormoni  e ricerca disperata dell'identità fuori dal contesto familiare. Ci siamo passati tutti, si sa com'è. Ora Biancaneve assaggia il frutto offerto dalla cattiva Strega (la mela, come Eva, guarda un po') e precipita in un deliquio, tanto da andare a vivere con 7 nani, che rappresentano i 7 peccati capitali. La scoperta della sessualità, in sostanza, è la breccia in cui entrano tutti i peccati del mondo. Solo l'arrivo dell'Amore, quello vero, quello unico, riporta alla vera Vita la fanciulla. Favola splendida, poi è arrivato Walt Disney e tutto è andato a ramengo. Il Lupo di Cappuccetto Rosso, gli Orchi, le Streghe, i Draghi e persino i ricchi approfittatori della Piccola Fiammiferaia sono tutti rappresentanti delle tentazioni e dei pericoli da evitare. Così come lo sono Licantropi e Vampiri, gente che si nutre della linfa delle vergini, mica di hamburger e tic-tac.

Perché la vita è piena di tentazioni e di pericoli e non c'è Fabula senza Lupus. Ma oggi ? Scomparse le favole, o incapaci di adeguamento, sono arrivati i videogiochi per aspiranti killer e terroristi; scomparsa l'etica di riferimento è rimasto l'accanimento del conflitto. Oggi Freud e Jung sarebbero in difficoltà, soprattutto Jung con la sua teoria degli Archetipi mitologici. Oggi la Montessori cambierebbe idea: un mondo governato dalle velleità dei bambini ha bisogno di una sterzata, altro che SOS Tata. Tornare alle favole e alle metafore educative, imparare a rappresentare l'etica per farne fondamento di civiltà è un buon punto di partenza per riformare la morale comune. Non è un compito per soli Nonni. E' un compito dell'Arte.



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Gilberto Borzini
 

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