http://www.youtube.com/watch?v=3vK_ESm1VrE
Abolire i genitori. Questo predicava Rousseau, e almeno una volta nella vita tutti gli abbiamo dato ragione. Giorgio Gaber ha scritto una splendida canzone (Il Guarito, da "Far finta di essere sani", per riascoltarla seguire il link a inizio pagina) che termina con l'affermazione "ho ammazzato la mia mamma, ho ammazzato il mio papà, ho ammazzato anche la zia per la mia felicità". La psicologia contemporanea afferma che le madri trasmettono ai figli solo le proprie ansie. Facile sparare ad alzo zero contro la categoria dei genitori, facile perché la maggioranza dei genitori non impara ad esserlo nemmeno col tempo. Ci sono due categorie di genitori: gli opprimenti e gli assenti. In entrambi i casi, però, si sentono "proprietari" della prole, individuando anche in minimi criteri di somiglianza somatica un titolo di appartenenza, di proprietà. Così, fin dall'inizio, il rapporto è corrotto. Ora va detto che i figli sceglieranno il mestiere che faranno nella loro vita adulta in base alle dinamiche psicologiche avviate nell'infanzia e strutturate nell'adolescenza. Non ci credete ? Prendete i medici. Flemmatici, spesso un po' curvi, sono indifferenti alla vita (alla vostra soprattutto) e guardano il mondo dall'alto in basso, forti del loro potere guaritivo. Partiti spesso con buone intenzioni (io ti salverò, formula sacrificale) sono psicologicamente degli sbandati che devono giustificare la propria esistenza attraverso il "servizio" agli altri. E i fotografi ? Tutti, irrimediabilmente immersi in un complesso edipico irrisolto, usano la fotografia (fermare l'azione e il tempo per poterla rivedere) come mezzo per dare stabilità ad un'esistenza troppo fluida, inafferrabile, sfuggente. Gli agenti immobiliari ? Sono quelli che a scuola ti chiedevano la soluzione del compito in classe e poi ridevano se gli chiedevi qualcosa in cambio, probabilmente cresciuti in un orfanotrofio ai tempi di Charles Dickens insieme con banchieri e finanzieri. Gli infermieri nascondono un'indole originaria violenta e sadica sotto un mantello professionale dall'etica ineccepibile. I filosofi danno credito a tutti, col beneficio del dubbio perenne; i sociologi giustificano tutto tralasciando la responsabilità soggettiva; i magistrati sanno solo loro cosa è giusto e cosa no, sindrome coercitiva del bene e del male. E così via.
E' chiaro quindi che dietro ad ogni categoria professionale esiste un "profilo psicologico" caratteristico, attribuibile ad un rapporto squilibrato con i rispettivi genitori. Ne consegue che per avere un'umanità libera, ma libera veramente, mentalmente intendo, la categoria da abolire è quella dei genitori.
Non necessariamente uccidendoli. Basta metterci mentalmente una pietra sopra. Basta chiedersi: ma perché do tanta importanza alle stupidaggini che hanno detto e fatto ?
Nessun commento:
Posta un commento