giovedì 16 settembre 2010

IO .. CHI ?

Hai una bella faccia tosta, non c'è che dire. E continui a dire io, io, io.
Senti questa.
Mio padre conobbe mia madre perchè il suo amico Dino conosceva Vittorio, che per una lira mangiava una mosca.
Se Vittorio non avesse mangiato le mosche Dino non avrebbe avuto motivo di farlo conoscere a papà.
Papà andò in guerra contro gli inglesi in Africa orientale con gli alpini (ridi ridi, lo so che sembra strano) e Vittorio fu catturato a Tobruk. Gli inglesi spedirono entrambi a Yol, che oggi è dalle parti del Pakistan. Tornati dalla prigionia si ritrovarono e papà si innamorò della sorella minore di Vittorio, che divenne mia madre.
Nacque subito mio fratello, cantierizzato credo in luna di miele; poi passarono cinque anni prima che una sera d'estate fosse complice dell'amore dei miei e, con una probabilità su un miliardo, quello spermatozoo si intrufolasse in quell'ovulo dandomi il mio aspetto.
Superfluo dire che mio fratello è alto, con capelli e occhi chiari, e io sono basso con capelli e occhi scuri: insomma si fa fatica a credere che siamo fratelli.
Stai facendo il calcolo delle probabilità ? Stai provando a giocare con la serie di possibili incontri che avrebbero potuto accadere e cambiare tutta la storia?
No ? Allora vado avanti.
Andai in una certa serie di scuole e così conobbi persone che diventarono amiche solo perché il caso ci aveva messe nella stessa aula, in un certo quartiere di una certa città.
Diventai animatore solo perchè i miei conoscevano una famiglia in cui una figlia lavorava per un club turistico, altrimenti forse avrei fatto il musicista o il poeta, o lo speleologo, vai a sapere.
Mi occupai di line aeree perché quando ero animatore conobbi un dirigente di linee aeree: se lui fosse andato in vacanza da un'altra parte non credo mi sarei occupato di trasporti.
Conobbi Sharon su un volo tra New York e Milano, che lei prese al volo perché arrivava da Los Angeles, e se lo avesse perso l'intera esistenza sucessiva sarebbe stata inevitabilmente diversa. Magari avrei sposato la figlia del verduriere o quella del primario o l'agente di viaggio svizzera, o qualcuna che neppure ho mai incrociato.
Riproviamo:
Stai facendo il calcolo delle probabilità ? Stai provando a giocare con la serie di possibili incontri che avrebbero potuto accadere e cambiare tutta la storia ?
All'incredibile quantità di possibilità alternative che il caso non ci ha presentato ?
Andai a vivere in Monferrato perchè qualcuno aveva pubblicato su quel numero di Smart quella fotografia che attirò la mia attenzione proprio quando Carlo aveva parlato con Fabio facendo il mio nome per la cattedra di marketing a Torino, così ci trasferimmo e la vita cambiò nuovamente seguendo quella che chiamavo opportunità ma che altro non era che il caso travestito.
In tutto questo, io come te e come quasi tutti gli altri, ho sempre immaginato di essere in qualche modo attore protagonista della mia vita.
Che ridere !
Poi ho studicchiato la fisica delle particelle subatomiche, e ho scoperto che tutti i loro scontri, e le reazioni che quegli scontri determinano fino alla creazione della materia dallo scambio di energia, sono fortuiti, incidentali e casuali.
E non mi stupirei che le particelle subatomiche si chiamassero per nome e si definissero con un sorprendente "io".
Come noi, come te, come me.
Il caso, amico mio, governa l'universo.
Il resto è adattamento.
Altro che "io".
 
 

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