sabato 30 ottobre 2010

HALLOWEEN, OVVERO LA PREVALENZA DELL'IDIOTA

Tra i due estremi di Agilulfo, il Cavaliere che non c'è ma dispone della massima consapevolezza, e del suo servo Gurgulù, che c'è ma non ha alcuna consapevolezza, si erge la folla degli Oblomov, che lasciano scorrere nella clessidra la sabbia del loro tempo impersonando ruoli e funzioni, imparando pregiudizi, recitando copioni, consapevoli dell'apparire ben più del proprio essere.
Questo enorme stuolo umano, da sempre terrorizzato dall'idea di morire  - in quanto inconsapevole del senso dell'essere - pratica scongiuri nei confronti della morte.
Il più recente si chiama Halloween, e reca con sé una babele di fantasmi, streghe, zombie, spiriti irrequieti, nell'ennesima mascherata che ha per obiettivo far sentire vivo, almeno per una notte, chi vivo non è, chi sopravvive.
Da sempre dubbioso sul senso del proprio esistere l'uomo si appella al mito, al fantastico e al religioso per dare un codice di finalità alla propria vita: solo un fine ultimo trascendente giustifica l'esistere, solo un premio eterno da senso all'etica, solo la sacralità della vita (e la proprietà terza e divina della propria vita) limita la lbertà dei singoli e pone un freno al nichilismo e all'autodistruzione. Senza quei vincoli morali, senza quei freni lessicali,l'uomo sarebbe sconcertato, nullo, perduto.
Così tra l'estrema consapevolezza (saper cercare l'assoluto o l'infinito nel proprio animo), e il suo opposto (vivere in totale inconsapevolezza, preda di stili, pensieri e comportamenti acquisiti e imposti) l'umanità galleggia nella mediocre ostilità al nulla, temendo spiriti maligni, intagliando zucche e esplodendo petardi per allontanare le oscure potenze ostili  dalla propria mediocrità.
La crescita della popolarità di Halloween è l'ennesimo tassello del degrado spirituale, morale, etico dell'inconsapevolezza di massa.
Il rito si compie, ed è il medesimo, mutatis mutandis,  che tra sessanta giorni scuoterà i cieli con botti e missili per dire addio al vecchio anno e buon giorno al nuovo.
Scongiurare, allontanare i fantasmi,i folletti e gli spiriti che rendono difficile la vita sembra essere il fine dell'uomo .
Che rinuncia, così facendo, ad assumere su di sé il senso e la responsabilità della propria esistenza.
 

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