Ultime battute della commedia dell'anno.
Gli spettatori attendono la soluzione dell'intrigo, la battuta folgorante,col fiato sospeso, le palpebre pesanti, le mani pronte a incontrarsi in un applauso.
Poiché questa è l'attesa: zucchero a velo su giornate vacue.
Essere lambiti dalla luce riflessa dal sorriso caimano, ecco il sogno inespresso.
Assuefatti al linguaggio basale che appiattisce perfino le emozioni, asfissiati dalla precarietà dei rapporti, del lavoro, della vita, indifferenti al desiderio, infagottati negli sms abbreviati, soppesano il valore di sé misurando orologi e insoddisfazioni.
Invidiano l'attore, la ricchezza, il potere.
Anoressici della parola, stitici delle emozioni, bulimici del pettegolezzo, percepiscono quel senso di inadeguatezza che risale lo stomaco come i topi dagli scarichi, affamati di visibilità, terrorizzati dalla verità di se stessi, inappropriati persino nell'emulazione.
La battuta non giunge, il mistero è irrisolto, l'attore conclude lasciando in sospeso, come un clown senza talento, una battuta senza risata, che anche per ridere ci vuole sforzo e un po' di intelligenza.
Spaghetti e spumante al rinfresco dell'apparenza.
Unghie ricostruite attorno ai calici, smalti brillanti per fotocopie di sorrisi onnivori.
Tutti intenti a spacciarsi per furbi e bizzarri, stravaganti e moderni, in un effluvio di cretinità.
Tutti ansiosi di piacere e compiacere.
Il sogno di pretty woman per tutte, cenerentole di varietà, esaurite dalla simulazione, liofilizzate dalla rinoplastica.
Poi a casa, pollice scorticato sul telecomando.
A rivedere l'attore, l'ipnotista, il mago, il pifferaio, il venditore di sogni da due soldi.
A dirsi che bravo, che uomo, che talento.
Sipario !
Domani si replica.
Si recita a soggetto.
Nessun commento:
Posta un commento