Non passa quasi giorno che la magistratura non condanni un fedele servitore dello Stato spacciando per reati quelli che sono tradizionali compromessi con le organizzazioni malavitose.
Può darsi che sia spiacevole affermare che il potere costituito da sempre media con i poteri non costituiti lasciando loro spazi praticabili in cambio di tranquillità sociale: fu così con le formazioni terroristiche palestinesi, fu così con la cupola mafiosa, fu così con i cartelli dei narco trafficanti.
Pace sociale in cambio di traffici diversi.
E' prassi, non deviazione.
Oggi la magistratura aggredisce i funzionari che hanno operato sul sottilissimo confine del dialogo con i contro-poteri, che hanno garantito una certa tranquillità sociale e che attraverso il compromesso hanno comunque potuto portare a termine importanti operazioni, ovviamente catturando i perdenti, i sacrificati dai cartelli vincenti.
Dove porta l'applicazione burocratica della legge che non discerne dalla necessità politica della deroga ?
Inevitabilmente allo scontro.
La caduta dei compromessi implica la cessazione degli armistizi e la ripresa del confronto diretto.
Una magistratura che agisce contro gli interessi politici di istanza superiore rappresenta un pericolo politico per la nazione.
Nessun commento:
Posta un commento