sabato 14 agosto 2010

MANIPOLAZIONE DEL CONSENSO: IL CASO AFGHANISTAN

Un documento della CIA datato 11 marzo 2010 numero 20350303, redatto dalla "red cell" dell'intelligence statunitense, affronta il tema della manipolazione del consenso per fare in modo che l'opinione pubblica europea continui a sostenere le missioni militari in Afghanistan.
Fin qui, si legge, ci si è basati sull'apatia: l'opinione pubblica, distratta o da fattori di politica e di economia interni o da elementi di comunicazione di massa (mondiali di calcio, grandi fratelli, gossip ecc.) potrebbe cambiare atteggiamento se venisse dato troppo peso ai danni che i civili afghani subiscono dalle operazioni militari NATO.
Francia e Germania, in particolare, sono paesi essenziali alla "tenuta" delle operazioni militari in Afghanistan e dove l'opinione pubblica può essere particolarmente ascoltata, ovvero dove una presa di coscienza da parte dell'opinione pubblica potrebbe forzare i governi, di qualsiasi colore politico, ad abbandonare la partita afghana pur di non perdere consensi elettorali, come avvenne per la Spagna di Zapatero.
Il documento evidenzia inoltre come oggi Sarkozy sia in caduta libera in materia di consensi (-30% rispetto allo scorso anno), mentre la cancelliera Merkel in Germania non possa permettersi di rischiare l'esiguo margine di consenso politico sulla questione afghana.
Quindi, prosegue il documento della RedCell CIA, bisogna orientare l'opinione pubblica stimolandone le rispettive ansie, in modo da mantenere se non il supporto, almeno l'apatia in relazione alla guerra afghana.
In Francia si deve paventare un'invasione di rifugiati politici e di profughi, con forte incremento della popolazione islamica sul territorio francese. Perallelamente diffondere l'indignazione determinata da un ritorno del talebani al potere, con le catastrofiche conseguenze sull'educazione e sulla condizione femminile.
In Germania, dove già esiste un dissenso determinato dai costi e dalle motivazioni della missione afghana, il focus della comunicazione dovrà concentrarsi sulla possibile esposizione della Germania, in caso di sconfitta della NATO, al terrorismo e all'incremento del narcotraffico, unito alle dinamiche di immigrazione massiva di rifugiati islamici. Grande enfasi deve essere data agli "scopi umanitari" della missione militare.
Sia in Francia che in Germania va sostenuta l'immagine del presidente americano Obama, capace - secondo l'opinione pubblica europea - di condurre positivamente le relazioni diplomatiche con il mondo islamico nonché di gestire con saggezza la guerra afghana.
L'opinione pubblica europea ha stima e fiducia in Obama, quindi vanno enfatizzate sia la sua figura che le sue affermazioni.
Tutti i media europei, infine, dovranno enfatizzare il ruolo della donna in Afghanistan e l'oppressione che i talebani hanno esercitato sul mondo femminile quando erano al potere, e la paura delle donne di un ritorno al potere dei talebani, in modo da orientare positivamente l'opinione pubblica a sostegno delle azioni militari NATO che "proteggono" le donne e ne assicurano la prossima libertà.
Preferibilmente vanno mandate in onda interviste a donne afghane registrate localmente, per dare maggior credibilità all'informazione.
 
 
 
 

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