lunedì 22 marzo 2010

IMPRENDITORI SUICIDI E RESPONSABILITA' POLITICA

Walter Ongaro e Corrado Ossana non sono solamente due nomi: erano due imprenditori veneti che hanno preferito togliersi la vita piuttosto che dover annunciare le difficoltà delle rispettive imprese, i licenziamenti,il fallimento.Ongaro e Ossana sono solo due dei tanti casi omologhi, non tutti in grado di far sentire la propria voce sugli organi di informazione.Due periodici on-line scrivono sull'argomento, con opinioni fortemente diverse:Scrive Net1News: "Sono arrivati a 20 i suicidi legati alla crisi economica; la regione, assieme a tutto il Nord Est, è la zona in cui queste tragedie sono più evidenti. Anche se non ci troviamo ancora davanti ad un "fenomeno suicidi", di certo ci troviamo in un territorio particolarmente a rischio. Le microimprese che ne costituiscono il motore economico sono particolarmente esposte ai tracolli degli indotti, patiscono più di altre la concorrenza e non arrivano facilmente ad ottenere credito. Ma ancora peggio: nel Nordest non si tollera il fallimento. Gli imprenditori self-made tendono ad addossarsi le colpe di un fallimento congiunturale, lo vivono come un'onta sociale impossibile da riscattare."Replica L'Altra Campana: "Secondo un presidente di artigiani i suicidi degli ultimi mesi di imprenditori (si sono suicidati anche 5 operai!) sarebbero dovuti al fatto che le grandi imprese non pagano o ritardano i pagamenti. Quello dei suicidi, invece, non è un fenomeno legato all’economia, ma al cambiamento in sè. Il problema vero è culturale e di mentalità: il veneto è tradizionalista e diversista (alcuni scambiano questo con razzista e xenofobo, dimostrando di non capire nulla) e quando il “clima” cambia tende a suicidarsi. In altre parti d’Italia tendono ad ammazzarsi. Più si va a nord, più la gente si suicida in periodi di grandi cambiamenti. Più si va verso il sud, più i maschi si ammazzano tra loro. Il suicidio è uno dei segnali strutturali di cambiamento della mentalità di una società." La sociologia, da Durkheim in poi, ha scritto migliaia di pagine inerenti la difficoltà di affrontare il cambiamento; la psicologia si occupa attivamente dello stress da cambiamento e delle sue conseguenZe nell'individuo, per cui se da un lato posso comprendere l'atteggiamento dell'editoriale de L'Altra Campana, non posso però non sottolineare che forse esistono altre cause, risolvibili politicamente, a monte dei troppi suicidi:1) l'apparato pubblico DEVE saldare i creditori in tempi brevi (sono centinaia di milioni di crediti di imposta e di contributi e finanziamenti approvati e attesi dalle imprese;2) così come si è fatto per i mutui prima casa dei privati la politica DEVE approvare una moratoria sui crediti bancari delle piccole e medie imprese, incluse le micro imprese, gli artigiani e i commercianti;In questo modo si possono ridurre i licenziamenti e il ricorso alla cassa integrazione.In questo modo si può dare fiato all'economia reale.Non certo offrendo contributi per una lavastoviglie : se non hai da mangiare, non hai neppure piatti da lavare...Sono queste le scelte politiche che distinguono la capacità di conduzione del Paese da parte del Governo. Gilberto Borzini

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