sabato 17 luglio 2010

BRONCIOSAURUS PARK

Mia moglie è tornata a vivere negli USA dove la crisi morde ma le opportunità non mancano.
I figli dei miei migliori amici lavorano da tempo all'estero, chi a Londra, chi a Singapore, chi negli Emirati.
I miei allievi confidano in Erasmus, ma sanno che in confronto ai loro colleghi scontano notevoli deficit di competenza.
Mi ostino a restare, per amore, non per opportunità.
Un vecchio amore per un paese che non c'è più, come quando si ama il ricordo di un amore, indipendente dall'amore stesso.
Questo è un paese vecchio, di vecchi, per vecchi.
Un paese che teme il nuovo, il cambiamento, anche solo l'innovazione.
Un paese che si guarda l'ombelico, che spaccia il passato per gloria futura, sapesse almeno copiare il passato.
Un paese mediocre, banale, di sottoculture e battutacce grevi, di interessi privati, di scambi e intrallazzi.
Un paese di ignoranza estesa, sgrammaticato, refrattario alla geografia, alle lingue, alle scienze.
Un paese che non accoglie, non sorride, non invita
Che ha smarrito l'ironia, la commedia, l'indirizzo dell'allegria.
Che ha paura della fantasia.
Un paese col muso lungo, un paese che mugugna ma non urla.
Bronciosaurus Park.
 
 

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