lunedì 10 maggio 2010

BYE BYE EUROPA

La crisi dell'Euro innescata dal default greco e dalle situazioni caotiche dell'economia spagnola e portoghese, mette in evidenza la pochezza poltica dell' Unione Europea. Anche un bambino capisce che così com'è l'organizzazione politica non funziona: se ad ogni crisi (reale o potenziale) i capi di stato e di governo devono mollare tutto e precipitarsi in riunione plenaria vuol dire che non esiste alcun potere decisionale reale (politico) all'interno dell'apparato comunitario. L' U.E. assomiglia più ad un condominio (dall'attico al seminterrato) che ad un'organizzazione sovra-statale. Quindi ci sono solamente due strade percorribili per dirimere la questione: percorso A : l' Unione Europea diventa Stato Federale. Gli attuali Stati rimangono tali, delegando al Governo Federale le politiche comuni (economia, difesa, commercio, esteri). Le regioni (a questo punto economicamente e non geograficamente definibili) diventano "contee", le province "municipalità", i comuni si trasformano in uffici di relazione col pubblico per le pratiche amministrative. Funzionale ? Certamente. Semplice ? Mica tanto: nessuno vorrebbe rinunciare al suo etto e mezzo di potere. percorso B : qualcuno raggiunga la "tana" e gridi "LIBERI TUTTI !" L'Euro monetario ha portato ricchezza ai ricchissimi e sfiancato la popolazione, ha dato stabilità monetaria e perdita di competitività commerciale, ha moltiplicato i prezzi di consumo e ridotto il potere d'acquisto dei consumatori. Insomma per la popolazione, per i lavoratori è stata una "ciofega" disastrosa. L'Euro fa bene alla Germania ? Se lo tenga. L' Unione Europea non è la Dieta di Aquisgrana, Frau Merkel non è il Barbarossa e neppure Carlo V°. Gilberto Borzini

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