Di seguito 4 brevi ritratti di grandi personaggi della storia italiana.
L'unione dei loro difetti determina il ritratto del personaggio misterioso di questa settimana.
Troppo facile ?
Caligola regnò dal 37 al 41 e morì assassinato dalle sue guardie del corpo.
Molto amato dal popolo disponeva di un Impero dalle casse svuotate e teneva in piedi il tutto tassando i Senatori.
I Senatori lo disprezzavano e lui ricambiò il disprezzo nominando senatore il proprio cavallo.
Passato alla storia per le passioni erotiche stravaganti e per la faccenda del cavallo, costrinse la dodicenne Messalina a sposare Claudio, vecchio, balbuziente e zoppo.
Alla morte di Caligola Claudio diventa imperatore e Messalina fa uccidere gli assassini di Caligola e esiliare Seneca.
Messalina non ama molto la vita di corte; conduce un'esistenza trasgressiva e sregolata. Di lei si raccontano le storie più squallide: che avesse imposto al marito di ordinare a tutti i giovani e bei sudditi di cederle, che avesse avuto relazioni incestuose con i fratelli, che si prostituisse nottetempo nei bordelli (postriboli) sotto il falso nome di Licisca dove, completamente depilata, i capezzoli dorati, gli occhi segnati da una mistura di antimonio e nerofumo si offriva a marinai e gladiatori per qualche ora al giorno. Secondo il racconto di Plinio il Vecchio una volta sfidò in gara la più celebre prostituta dell'epoca e la vinse nell'avere 25 concubitus (rapporti) in 24 ore.
Fu proclamata invicta e, a detta di Giovenale "lassata viris, nondum satiata, recessit" (stanca, ma non sazia, smise).
L'impertore Claudio ne decretò l'uccisione. Messalina si rifugiò negli "Horti Lucullani" (giardini di Lucullo) e fu uccisa da un tribuno che, mentre la afferrò per i capelli e la trafisse, avrebbe esclamato: "Se la tua morte sarà pianta da tutti i tuoi amanti, piangerà mezza Roma!"
Alla morte di Messalina Claudio sposò Agrippina, sorella di Caligola, e nominò suo successore il figliastro Nerone (figlio di Agrippina).
Nerone, succede a Claudio nel 54 e si suicida 14 anni dopo, a trentanni.
Il primo matrimonio è incestuoso, con Claudia Ottavia, figlia dell'imperatore Claudio, suo patrigno, poi si innamora di Poppea e fa uccidere Ottavia.
Fa uccidere anche il fratello Britannio, Burro e Seneca e nomina Prefetto del Pretorio Tigellino, già esiliato da Caligola per adulterio con Agrippina.
Sua moglie Poppea, peraltro, fa uccidere Agrippina e gli regala una figlia, Claudia Augusta, che muore in tenera età.
Nuovamente incinta Poppea viene uccisa dai calci ricevuti da Nerone.
Nerone adora scrivere canzoni, abitare case faraoniche come la Domus Aurea, intrattenere gli ospiti a cena, bruciare città attribuendo la responsabilità al complotto cristiano.
Papa Innocenzo VIII, regna dal 1484 al 1492.
Innocenzo VIII e suo figlio (suo figlio, sic !) sviluppano una "banca di grazie temporali", nella quale, dietro il pagamento di tasse alquanto elevate, si poteva ottenere l'impunità per qualsiasi assassinio o delitto.
Passa alla storia per la assidua pratica di nepotismo e di simonia, amministrando molto male il patrimonio vaticano.
Papa Borgia, Alessandro VI, 1492 - 1503
Rodrigo Borgia era un uomo dissoluto e un libertino impenitente e come tale si comportò per tutta la vita: da laico, da cardinale e da papa ancora di più, senza minimamente preoccuparsi di celare agli altri questa sua scandalosa condotta di vita.
Il suo percorso terreno fu disseminato di numerosi figli, ovviamente tutti illegittimi. Da una relazione con Giovanna Cattanei detta Vannozza, nacquero quattro figli ed altri tre nacquero da una donna sconosciuta. Nel corso del suo pontificato gli nacquero altri due figli; la sua amante ufficiale fu Giulia Farnese, moglie di Orsino Orsini.
La storiografia oggi è ormai unanime nel ritenere che la scandalosa condotta di vita di Rodrigo Borgia, caratterizzata da un esasperato erotismo e da una continua ricerca del piacere fisico, debba essere attribuita ad una forma patologica della sua psiche.
Se l'elezione del suo predecessore fu certamente macchiata da trattative simoniache gestite dal cardinal Giuliano Della Rovere e dallo stesso cardinal Borgia, altrettanto lo fu l'elezione del Borgia, tant'è che, non appena eletto, questi si affrettò a provvedere immediatamente ad onorare gli impegni contratti nel corso del Conclave.
Il suo principale sostenitore, cardinal Ascanio Sforza, fu gratificato con la nomina di Vicecancelliere e con la cessione del palazzo padronale della famiglia Borgia.
Ai Colonna furono ceduti la città di Subiaco e i vicini castelli. Il cardinale Orsini ottenne i possedimenti di Soriano nel Cimino e Ponticelli mentre al cardinal Savelli fu ceduta Civita Castellana.
Tra i suoi diversi figli vengono ricordati, per dissolutezza e ferocia, Lucrezia e Cesare.
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