giovedì 20 gennaio 2011

CON B. O SENZA B. NON CAMBIA UN C.

Come noto con la scomparsa dei sovietici cattivi gli occidentali buoni pensarono di avere definito la Storia con la maiuscola.
Grande, grandissimo, immenso errore.
Il risultato pratico fu l'emergere di altri nuovi blocchi, adatti a competere in un mondo diverso, tra i quali Cina, India, Brasile e altri soggetti interessanti quali le tigri asiatiche o il fronte post castrista di Venezuela e Bolivia, una rinnovata Russia armata di gas e materie prime e il Califfato, fonte primaria di energia combustibile.
L'Europa scoprì che non essendo "argine" al blocco sovietico entrava in crisi di personalità.
L'Italia scoprì che il Mediterraneo in cui era immersa non era più il mare dei conflitti possibili ma un placido stagno inquinato.
Mentre l'Europa cercava di darsi un contegno con l'Euro, l'Italia veniva stravolta dallo tsunami di Mani Pulite che sarà ricorato come la tragedia delle tragedie avendo fatto scomparire la politica, sostituita da gruppi contrapposti di interesse privato.
Fu come se alla caduta dell'mpero romano fossero arrivati tutti insieme Vandali, Goti, Unni e Visigoti.
Poi vennero le Torri Gemelle, la bolla edilizia, le bolle speculative finanziarie, l'espolsione delle bolle,la recessione.
La crisi colpì soprattutto l'occidente, ma sfiorò appena gli altri soggetti che, anzi, sulla crisi dell'occidente fiorirono a tassi iperbolici.
L'Italia scopr', abbastanza rapidamente, di non avere  la possibilità di sviluppare una politica autonoma, né tanto meno una politica del credito autonoma.
In Europa restavano a galla l'Inghilterra (in forza del Commonwealth), la Francia (in virtù dei rapporti ex coloniali), e la Germania (autrice reale dell'allargamento ad est dell'Europa comunitaria, governatrice delle grandi commesse pubbliche dell'est europeo e titolare di nuove fabbriche nelle rispettive aree).
Gli italiani scoprirono che bisognava camminare a schiena dritta e a testa alta, perchè erano nella cacca fino al collo.
In una situazione geo-politica del genere qualsiasi governo, in assenza - e nel rimpianto - dei vari Andreotti, Craxi e Berlinguer, non avrebbe saputo che pesci prendere, a che santo votarsi o come fare, semplicemente, a governare l'ingovernabile.
Berlusconi non fu la causa, ma l'effetto di Mani Pulite.
Riempì il vuoto lasciato dall'assenza di politica, uno spazio che solamente una nuova, vera politica potrebbe riprendersi.
Ma di politica, all'orizzonte, non c'è traccia.
In un mondo nuovo governato dalle materie prime i paesi privi di materie prime sono perdenti.
In un mondo in cui la manufattura vince in base al costo, i paesi ad alti costi di produzione sono perdenti.
In un mondo ad altissima tecnologia applicata i paesi con una maggioranza di anziani sono perdenti.
In un mondo multlingue i paesi a bassa competenza culturale sono perdenti.
Questi 4 elementi non hanno nulla a che fare con Berlusconi, sono irrimediabilmente caratteristici del Paese.
E qualsiasi altro governo potesse insediarsi si troverebbe con gli stessi problemi e l'assenza di risposte.
Debito pubblico, precariato, burocrazia, corruzione, disoccupazione, iper tassazione, rassegnazione giovanile sono elementi a cui hanno contribuito tutti i governi succedutisi dal 1992 ad oggi.
Mentre il prezzo del petrolio oscilla attorno a 100 dollari al barile, l'euro viene valutato contro dollaro tra 1,25 e 1,45 per il 2011, con conseguente ripresa inflazionistica e aumento dei tassi di interesse.
Lo sfarinamento dello stato sociale (diritti sindacali, welfare, assistenza e servizi pubblici) fa i conti con le esigenze di casse statali esangui.
Paradossalmente con la caduta dell'Unione Sovietica l'Europa ha perso la centralità mondiale e l'Italia il suo peso privilegiato di paese di confine, venendo catapultata dal centro del mondo ai confini del mondo.
E' questo il problema vero.
 
 

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