martedì 11 gennaio 2011

IN NOMEN OMEN

Finalmente, pare, la parola Libertà esce dalla denominazione del partito di maggioranza relativa.
Ci stava stretta, la Libertà, in quello schieramento. Un po' perché Libertà è un concetto vago, etereo, discettabile.
Si può essere, sentirsi, percepirsi Liberi, generalmente da qualcosa o di fare qualcosa, ma Libertà è un concetto complesso.
Si può festeggiare la Liberazione dal totalitarismo, cosa diversa dal denomirla Festa della Libertà, che forse era più adatto al concerto di Woodstock.
Una volta in politica c'erano sostantivi e aggettivi.
Partito (sostantivo), seguito da un aggettivo come liberale, socialista, socialdemocratico, comunista.
Il vulnus era la Democrazia (sostantivo vago come Libertà) seguita da Cristiana (aggettivo ondivago per definizione) e infatti nessuno diceva di votarla ma catturava la maggioranza relativa ad ogni elezione.
Il nuovo partito assumerà, pare, connotazione geografica: Italia è una penisola, bellissima e variegata.
Il che, politicamente, non basta a dire cosa si pensa, che strategia si persegue, che obiettivi ci si da.
In assenza di linee politiche e in presenza di un'assoluta mancanza di ideologie le denominazioni partitiche seguono il flusso delle assenze di idee.
Sinistra & Libertà, oltre ad essere un ossimoro storico, include due vaghezze estreme.
Partito (sostantivo) Democratico (aggettivo) non definisce alcuna idea, fermo restando che in una Repubblica tutti i partiti dovrebbero essere democratici.
Ma forse qui c'è il trucco. Una Democrazia è quell'ordinamento in cui i cittadini scelgono partecipando attivamente le decisioni. L'Italia, a ben guardare, non è una democrazia. Può essere una video-crazia, una pluto-crazia, una oligo-crazia, un premierato, una monarchia aperta, ma è indubbio che il popolo non partecipa attivamente alle decisioni, ergo non di democrazia si può parlare. Infatti in quel partito regna un certo tasso di confusione.
Futuro & Libertà, aspirazione ad ossimoro permanente, visto che il futuro è sempre dopo il presente.
Unione di Centro, si sa dove sta, meno chiaro cosa implichi.
Quindi, in assenza di ideologie, anche le denominazioni politiche sono ambigue.
Per tagliare la testa al toro propongo un bipolarismo perfetto composto da Partito del Profitto, da una parte, e Partito della Solidarietà, dall'altra.
Nel primo confluiranno coloro che interpretano la politica come strumento per fare affari e arricchirsi, nel secondo quelli che pensano che si debbano distribuire le risorse in maniera solidale a favore di chi meno ha.
Col vago sospetto che il Partito del Profitto raggiunga stabilmente una maggioranza bulgara e inalienabile. 

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