domenica 9 gennaio 2011

LA FOLLIA DEGLI INVISIBILI

Un calciatore di serie A firma il nuovo contratto, che prevede 350mila euro al mese per tre anni.
A Mirafiori si voterà per stabilire la sopravvivenza di migliaia di lavoratori da 1200 euro al mese.
Mentre i mass-media impongono come modelli di riferimento la Fama, il Denaro, la Bellezza e il Potere, milioni di invisibili arrancano nel quotidiano, e alcuni non resistono, mettendo in atto gesta distruttive e autodistruttive.
Nel giro di due giorni una madre si è svegliata di notte e ha ucciso le figlie per poi suicidarsi, un anziano ha freddato moglie e vicini per poi colpirsi : i casi di esplosiva follia, non ultima la strage di Tucson, si vanno moltiplicando.
E per i vicini erano tutte ottime persone, famiglie normali.
Esiste un nesso tra i modelli imposti dai media e la disistima individuale degli invisibili che conduce alla follia (o all'iper razionalità, che spesso è contigua) ?
Esiste un nesso tra i favolosi guadagni di pochissimi e la soglia di povertà di moltissimi, con relativo crollo dell'autostima, la perdita del senso di sè ?
Esiste un nesso tra gli inarrivabili modelli e l'autodistruzione da sballo di migliaia di giovani ?
Esiste un nesso tra la speculazione finanziaria e la precarizzazione del lavoro, con relativa perdita del sogno del futuro ?
Esiste un nesso tra la moria di merli negli USA, la scomparsa delle api, lo spiaggiamento di pesci e cetacei nel Pacifico, e l'inquinamento speculativo del pianeta ?
Il malessere degli invisibili, diffuso oltre l'immaginabile, è per caso figlio di un modello culturale "globale" che ha sostituito la morale con il denaro, la politica con il potere, l'essere con lo sfoggiare ?
E' ancora possibile parlare di società quando non esistono più la socialità e la socializzazione ?
Domande retoriche a cui probabilmente non bastano risposte "riformiste" ma per le quali vanno trovate ricette culturalmente "rivoluzionarie", anche a costo di perdere qualche punto di PIL.
 
 

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