lunedì 7 giugno 2010

BASTA CON LA CASTA !

I Signori Magistrati indicono uno sciopero per il 1 luglio contro la manovra finanziaria che il Governo italiano sta varando, nel rispetto delle inidcazioni unanimemente definite all'interno dell'Unione Europea. I Signori Magistrati italiani appartengono ad una delle più formidabili Caste del Paese. Strapagati, con percorsi di carriera indipendenti dalla qualità o dal merito del loro lavoro, godono di uno dei peggiori indici di efficienza mondiali pur costando, come organizzazione complessiva, molto più dei loro colleghi europei. Insomma: lavorano poco, lavorano male, prendono un sacco di soldi, e in più si lamentano. A fronte della finanziaria avrei capito uno sciopero, anche duro, dei precari, di quelle persone dall'incerto presente e dall'oscuro futuro. Che a incrociare le braccia sia una delle categorie più ricche e potenti fa ridere e inorridire. Contro il governo si schierano caste e castine: i giornalisti (a cui ahimè appartengo) che spacciano la libertà di diffamazione con quella di informazione (a proposito, ma a che punto è il contratto nazionale ? sparito ? scomparso ? desaparecido ?); gli insegnanti che confondono l'ignoranza con la pedagogia in stile Montessori; i luminari della medicina, che prediligono la gestione privata delle cliniche alla salute del cittadino; gli amministratori locali, che sovrappongono il portafoglio personale alla cassa comune; i rettori universitari che cavalcano vecchi elefanti spacciandoli per potenti fuoriserie; Riemerge sempre l'italietta degli interessi particolari, dei poteri e dei sottopotentati delle categorie più svariate, ossia quell'italietta a cui si deve in gran parte la voragine del debito pubblico nazionale. Quell'italietta in cui prevale l'interesse personale e il tornaconto immediato, senza alcuna capacità di prospettiva comune. Mentre si chiacchiera di unità nazionale il paese è organizzato in Signorie, Comuni e Congregazioni di Mestieri. I Signori Magistrati italiani avrebbero potuto per una volta dare il buon esempio, ma hanno perso la loro occasione dimostrando finalmente di essere ciò che sono: una banda di orgogliosi, presuntuosi, saccenti, infingardi, irrispettosi, superbi lavativi. Gilberto Borzini

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