lunedì 21 giugno 2010
CULTURE - CLASH
E' fuori da ogni ragionevole dubbio, almeno stando alle opinoni degli storici, dei letterati e dei filosofi, che l'incontro/scontro delle civiltà, a volte detto "culture-clash", sia il più proficuo motore di cultura.
Senza la Guerra contro i Persiani, l'Atene del V° secolo a.C. non sarebbe divenuta la Scuola del Mondo.
Pitagora, Senofane, Anassagora erano profughi, rifugiati ad Atene.
Anassagora da Clazomenei in Ionia, scrisse in Atene "Della Natura", che fu pubblicato - letteralmente - da Pisistrato, dittatore Ateniese ma anche editore di successo in una città dove in molti leggevano Omero.
Era il 466 a.C. e, non scherzo, il libro di Anassagora si trovava ancora in vendita nell'Atene del 529 d.C.: un best seller millenario, forse l'unico best seller di durata secolare, insieme con i testi sacri. Altro che Ken Follett..
La cosa interessante, però, è che :
- caduto Pisistrato e salito al potere Pericle, già allievo di Anassagora, Anassagora venne accusato di ateismo (il conflitto tra scienza e deismo è perenne)
- lo stesso Pericle evitò la condanna a morte di Anassagora, che venne esiliato
- l'opera di Anassagora non venne proibita, e si continuò a vendere nei banchi dei libri di Atene che Platone, nella sua Apologia di Socrate, indica trovarsi nei pressi dell'orchestra cittadina (ek tes orkestras), il che fa supporre una vera attività di editoria qualche tempo prima di Gutenberg;
- Anassagora raggiunge Temistocle, suo ex allievo anch'egli esiliato da Atene, a Lampsaco dove morirà pochi anni dopo.
- Atene si imbarca nella guerra con Sparta, che dura 27 anni
- Segue la dittatura dei Trenta Tiranni, che fanno fuori l'8% degli ateniesi (i rivoluzionari francesi erano dei dilettanti, al confronto)
- Ma i 30 tiranni vengono sconfitti nella battaglia del Pireo dagli esiliati-fuggiti-espatriati riuniti, armati e rientrati, che restaurano la democrazia
- Platone, a quel punto, invoca la censura delle opere di Omero che reputa contrarie allo spirito democratico.
Cosa si evince da questo mini-bignami di storia ateniese ?
Che la "Cultura" non nasce nelle paludi dell'omogeneità o dal ventre molle del pensiero unico.
Che il "conflitto" è alla base del progresso culturale. (anche gli anni '60 e '70 furono fucina di cultura pur all'interno di un periodo turbolento della politica)
Che un potere dittatoriale ma accorto può condannare l'autore ma non i suoi scritti (Pericle esilia Anassagora ma lascia in vendita il "della natura").
Che un potere democratico ma eccessivamente idealizzato impone la censura a opere eterne (Platone vuol censurare Omero).
Insomma, che ci piaccia o no l'Uomo si comporta da millenni allo stesso modo: cambiano i mezzi e gli strumenti, ma non la sostanza delle cose.
Gilberto Borzini
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento