lunedì 21 giugno 2010

CHIAMPARINO E I NANO-COMUNI

In Piemonte ben 1.086 comuni non raggiungono i 5.000 residenti. Solamente 129 comuni piemontesi superano questa soglia invero assai esigua. Sergio Chiamparino, uno dei pochi "gentlemen" della politica italiana, fa bene a lamentarsi della situazione finanziaria che, prima per le scorribande nel campo della finanza creativa, poi per l'abolizione dell'ICI infine per la correzione finanziaria in corso, mette i Comuni italiani in una situazione di oggettiva difficoltà. Ma c'è un "ma" grande come una casa, che sicuramente Chiamparino conosce benissimo e che, per opportuntà politica, non cita. Si chiama "nanismo". Il vero problema dei comuni italiani, e nello specifico di qelli piemontesi, è il nanismo. E' facile per Chiamparino affermare che i Comuni, con la stretta tremontiana, avranno meno risorse. Meno facile ammettere che se si ponesse mano ad una riorganizzazione concreta delle risorse umane, e dei relativi costi, applicate dai singoli comuni alle diverse attività correnti forse, e ripeto forse, le risorse erogabili in servizi alla popolazione non subirebbero riduzioni draconiane. In sostanza le amministrazioni si trovano davanti al classico dilemma d'impresa: se le entrate si riducono vanno ridotte le spese, e le spese, quasi sempre, sono rappresentate in primo luogo dalle risorse umane. Sindaci, assessori, consiglieri, segretari e dipendenti formano un piccolo esercito di costi in buona misura riducibili con un accorpamento delle territorialità. In molti comuni, poi, è facile osservare una certa resistenza alle innovazioni tecnologiche, con riflessi importanti sui criteri di efficienza e di efficacia dell'organizzazione. Che dire poi della "selva oscura" rappresentata da Comunità Montane e collinari, spesso palesemente superflue e comunque non elettive, fonte di costi e non sempre di opportunità ? Quindi, caro Chiampa, certamente l'accetta di Tremonti - un'accetta non è una scure - può essere finalmente lo stimolo per mettere mano ad una riorganizzazione complessiva del sistema delle municipalità. Compito non facile in un Paese campanilista fino all'individualismo, ma compito necessario. Compito che Chiamparino, con la sua credibilità e competenza, può permettersi di affrontare e risolvere, con benefici collettivi ben superiori alla risibile limata governativa alle province di piccola taglia. Gilberto Borzini

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