PIL & BAGGIANATE
Capisco che scrivere di una materia futile come il PIL dopo l'eliminazione dal Campionato del Mondo possa apparire fatuo, ma qualche commento va pur fatto.
I dati :
- nell'U.E. l'Italia è il Paese meno appetibile per gli investitori internazionali;
- nell'ultimo anno sono andati persi oltre 500mila posti di lavoro;
- nei prossimi 18 mesi se ne perderanno altri 250mila circa;
- in virtù di elementi diversi (calo dell'Euro in primis) il PIL crescerà di qualche decimale.
Tradotto: se trovassimo una macchina capace di produrre tutto il producibile a un costo infimo gli italiani sarebbero quasi tutti disoccupati ma il PIL andrebbe alla grande.
Il che significa che il PIL, inteso come "termometro" della salute economica nazionale, è una baggianata.
Perché la salute di un Paese non si misura sul tonnellaggio prodotto o sul valore fatturato, ma sul benessere dei suoi cittadini.
Benessere che è dato sia dal potere d'acquisto delle retribuzioni, sia dal valore e dall'efficienza dei servizi pubblici.
In assenza di questo modello di benessere tutto il resto sono frottole.
Quindi, per cortesia, piantiamola di prendere per il sedere i cittadini e rivalutiamo il lavoro, le retribuzioni e la qualità dei servizi pubblici.
Solo così si diventa un Paese normale.
Gilberto Borzini
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