venerdì 25 giugno 2010

LA METAFISICA DELL'ANIMA

Esistono due concetti che da tempo immemore l'Uomo cerca di definire.
Due concetti invero assai diversi tra loro che pervadono le esistenze della stragrande maggioranza degli individui senza che però si riesca a definirne la sostanza.
Si tratta di Dio e dell' Amore.
Entrambi possono essere descritti per "attributi" così come per "negazioni", ma dell'Amore, ad esempio, si sa cosa procura, non cosa sia.
Entro nello specifico.
Dell'Amore si canta, si scrive, si sogna. Tutti, almeno una volta, sperimentiamo l'Amore e tutti, più volte nel corso della vita, cerchiamo di definire attraverso il linguaggio cosa sia quello "stato d'animo" capace di sconvolgerci, di farci fare le cose più bizzarre, di farci attraversare tutte le emozioni in pochi istanti, di modificare in un battere di ciglia la nostra biochimica.
Parliamo degli effetti dell'Amore, non dell'Amore.
Patetico chi cerca di razionalizzare l'Amore sommando stima, fiducia, affetto, rispetto, attrazione, passione, ma qui siamo nel campo dell'amore "sensale", altri amori, per esempio quelli parentali, escludono - o almeno dovrebbero escludere -  la  parte passionale, l'incidenza ormonale.
Che dire poi di Dio ? Millenni di teologie non sono state in grado di "dimostrare" l'esistenza di Dio. Vi si accede per "fede", si dice. Eppure c'è chi afferma di parlare con Dio, di percepirlo, di essere chiamato da Dio, e spesso queste sono persone degne della massima fiducia e rispettabilità. Se ne parla, se ne scrive, ci si affida,lo si invoca, lo si prega, ma - come per l'Amore - non si definisce.
Curiosamente due degli elementi più importanti della di tutti noi, Dio e Amore, sono indefinibili ma non per questo inconoscibili.
La differenza tra conoscibilità e definibilità non è banale, vista la potente presenza di una corrente filosofico scientista che vorrebbe esistenti solo gli elementi empiricamente osservabili, e quindi misurabili e replicabili.
Un po' come l'intuito dell'imprenditore rispetto alla predisposizione di un business-plan : vivono indipendentemente l'uno dall'altro, l'intuito è, stressando il termine, "metafisico" e va messo alla prova con un atto di fede; il business-plan è empirico e scientista, ma non necessariamente esatto.
Anche dell'intuito possiamo definire gli "attributi" ma non necessariamente il "che cosa è".
L'intuito sappiamo tutti che esiste, e l'abbiamo sperimentato.
L'Amore ? tutti coinvolti, nessuno escluso.
Dio ? Una questione di fede, con un'aggravante culturale: Quasi sempre ci si dichiara atei partendo dalla ricerca di Dio,  quindi il percorso degli atei potrebbe svelare qualcosa di percepito, di diffuso ma di indimostrato.
 

1 commento:

  1. Heidegger diceva un pò provocatoriamente che la scienza non pensa... nel senso che è in grado di dare soluzioni solo a partire da premesse concordate (assiomi). Ciò che invidio della cultura orientale è che non esiste il concetto di fede. La trascendenza non è qualcosa a cui si crede o meno, ma qualcosa che si tocca attraverso un pensiero profondo.

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